Appunti dedicati all'analisi del gruppo sociale. Si fa riferimento ai principali studiosi di psicologia di gruppo, tra cui in particolare Lewin, per approfondire le caratteristiche del gruppo, i ruoli al suo interno, le dinamiche tipiche e le varie tipologie di gruppo. Delineata la figura dell'operatore di gruppo e delle sue peculiarità.
Psicologia di gruppo
di Adriana Morganti
Appunti dedicati all'analisi del gruppo sociale. Si fa riferimento ai principali
studiosi di psicologia di gruppo, tra cui in particolare Lewin, per approfondire le
caratteristiche del gruppo, i ruoli al suo interno, le dinamiche tipiche e le varie
tipologie di gruppo. Delineata la figura dell'operatore di gruppo e delle sue
peculiarità.
Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
Facoltà: Scienze della Formazione
Corso: Scienze dell’Educazione
Esame: Psicologia Clinica
Docente: Riva
Titolo del libro: Psicologia di gruppo - Modelli e itinerari per la
formazione
Autore del libro: Guido Contessa1. Modello lineare di gruppo
Il gruppo è oggetto di studi da parte di varie discipline. Ci sono delle grandi categorie di modelli di matrice
psicologica:
MODELLI LINEARI: il gruppo è concepito come un sistema che si evolve dall’informale al formale, è una
concezione sviluppata dalla cultura industriale. Questo modello presenta due limiti: non spiega come mai i
gruppi non seguono delle fasi precise, e sottende un “bene” ed un “male” come se il prodotto finale fosse più
importante dell’intero processo. All’interno di questo modello si trovano diversi autori, di cui due principali.
- W. SCHUTZ --> Si riferisce ai gruppi di crescita, formazione e terapia. Segnala lo sviluppo diviso in tre
fasi:
1) movimento tra inclusione ed esclusione, dove ogni membro è dominato da sentimenti contrastanti, ovvero
il desiderio di essere incluso nel gruppo e la paura di esserne escluso.
2) fase del controllo, dove il gruppo oscilla attorno al problema del potere, il tema centrale è quello
dell’autorità, il problema della sicurezza e della libertà responsabile. Il comportamento adatto per superare
questa fase è quello adottato da chi è in grado di prendersi le responsabilità, di chi sa dirigere ma allo stesso
tempo seguire gli altri. Se si supera questa fase si passa all’ultima fase.
3) la libertà e la coesione, dove in gioco c’è il grado di coesione del gruppo, ogni membro si comporta in
base al suo livello di amore di sé.
- B. TUCKMAN --> Modello a quattro stadi:
1) formazione: movimento di esplorazione e conoscenza tra i membri, sperimentazione dei comportamenti;
2) tempesta: il clima è più emotivo, il gruppo presenta dei conflitti per stabilire la gerarchia di potere tra i
membri;
3) coesione regolata: i membri sono più coesi, il gruppo è regolato da norme condivise;
4) performance: realizzazione del compito per cui il gruppo è nato
Adriana Morganti Sezione Appunti
Psicologia di gruppo 2. Modello a spirale di gruppo
MODELLI A SPIRALE: il gruppo è concepito come un sistema che si muove verso il basso, a spirale. Il
limite principale è dato dal fatto che questi modelli non guardano al gruppo come insieme ma si pone
attenzione ai singoli membri. La centratura è sul passato invece che sul presente o futuro.
- W. BION --> Sostiene che ogni gruppo ha due nature: una che lavora ed una che si arresta sugli assunti
basici. Gli assunti basici sono divisi in tre categorie:
1) Comportamenti di dipendenza: si dipende totalmente dal leader del gruppo che è visto come l’unica
persona in grado di dare sicurezza, se non si è soddisfatti si ricava frustrazione.
2) lotta – fuga: fuga dal compito e lotta interna
3) accoppiamento: le relazioni tra due membri sono viste come generative di un “messia” che risolverà i
problemi per il gruppo.
Adriana Morganti Sezione Appunti
Psicologia di gruppo 3. Modello ciclico di gruppo
MODELLI CICLICI: Concepiscono la vita del gruppo come un susseguirsi di fasi continue e persistenti. La
concezione del gruppo è vista come lo sfondo o contesto del cambiamento individuale.
- A.G. BANET --> Vede l’unità e la totalità come un flusso di esperienza nel quale si intrecciano un
principio ricettivo ed un principio attivo. La vita del gruppo è data dalla continua dialettica di questi due
principi, vengono così prodotte otto posizioni basiche sulle quali si possono distinguere i comportamenti (si
può arrivare fino a 64 comportamenti).
Adriana Morganti Sezione Appunti
Psicologia di gruppo 4. Modello corporeo di gruppo
MODELLI CORPOREI: Si considerano e si osservano i corpi presenti in un gruppo, prestando particolare
attenzione alle interazioni non verbali rispetto a quelle verbali. Si evidenzia anche la centralità del corpo.
Adriana Morganti Sezione Appunti
Psicologia di gruppo 5. Modello di gruppo caratterizzato dalla tecnica
MODELLI CARATTERIZZATI DALLA TECNICA: Si valutano in base alla tecnica di intervento usata dal
conduttore, o dalla attività principale che impegna i membri. Tra questi gruppi troviamo: gruppi di
psicodramma, caratterizzati dal fatto di coinvolgere i partecipanti in una attività drammatica, di messa in
scena spontanea, viene drammatizzato il vissuto o il ricordo; gruppi di auto - aiuto, sono gruppi che
raccolgono persone portatrici di uno stesso problema o disagio, da qui è disceso il movimento di comunità
terapeutiche come alcolisti anonimi, problema di dipendenza ecc; gruppi che usano libere associazioni dove
si compie un lavoro basato su fantasie e sogni ad occhi aperti, induzione di immagini mentali; gruppi di
simulazione che creano situazioni verosimili per apprendere o comprendere determinati fenomeni; gruppi di
problem- solving sono impegnati nella soluzione di problemi a scopo di apprendimento, che avviene
attraverso la riflessione o il confronto.
Adriana Morganti Sezione Appunti
Psicologia di gruppo